che "VERGOGNA" quel 20/07/1966

A Bracciano il 20/07/1966:

In quel giorno ci fu un blitz dell'arcifamoso caporale nelle camerate (Della Pergola), e l'80% di noi fummo puniti per posto branda in disordine. In aggiunta fummo costretti a fare ore ed ore di "addestramento formale". Tanto per stuzzicare ancora di più l'appetito, ci mise il suo zampino anche l'ufficiale di picchetto: fece chiamare i puniti per fare "pulizia sampietrini" alla palazzina del generale Palla. Tutti inquadrati in fila per tre, dai più bassi a quelli più alti ci radunammo nel piazzale e la prima fila (e mi sembra che fosse Salce il portatore) portava ben piegato il giornale rosa della gazzetta dello sport con il mega-titolo : "VERGOGNA", ci recammo all'ufficiale di picchetto, che mostrò molto stupore dell'evento e, per fortuna la trasformammo in una mega risata. Ricordo anche che qualcuno, e non ricordo chi, fotografò l'evento. Il giornale portava tale titolo, in quanto alcuni giorni prima l'italia perse la partita del mondiale di calcio:

La lega Calcio così ricorda l’evento:

Nell'agosto del '65, la Lega sceglie un nuovo presidente: è Aldo Stacchi, che resterà in sella fino al marzo '73, se si esclude la parentesi commissariale di Franchi, dopo la disfatta contro la Corea del Nord del luglio '66. L'obiettivo è quello di realizzare la trasformazione delle società di calcio in società per azioni senza fini di lucro. Il campionato di "A" passa da 18 a 16 squadre (la novità entrerà in vigore a partire dalla stagione '67-'68 e durerà fino all'87-'88) e viene deciso il blocco degli stranieri (in vigore fino al maggio '80). Il 13 luglio '68 nasce a Milano l'associazione italiana calciatori, presieduta dall'avvocato Sergio Campana. Nell'estate del '70, per la prima volta il calendario di serie "A" e "B" viene varata attraverso il computer del Coni. Stacchi si dimette dalla carica di presidente della Lega il 14 febbraio '73, contestato da una sparuta minoranza di società, che non vogliono farsi imporre un maggiore rigore gestionale.

19/7/1966 COREA DEL NORD - ITALIA 1 - 0

SUGLI AZZURRI L'ONTA DELLA COREA

La "fatal Corea" costituisce l'epilogo della triste vicenda italiana ai mondiali del 1966. Come premessa, diciamo che la preparazione della nazionale guidata da Edmundo Fabbri offre un quadro positivo consolante: il 14 giugno si batte la Bulgaria a Bologna per 6-1, il 18 giugno si vince con l'Austria a Milano per 1-0, il 22 giugno si fa fuori anche l'Argentina a Torino per 3-0, e il 29 giugno si strapazza il Messico a Firenze per 5-0. Infine, il 7 luglio, la nazionale liquida una selezione danese per 3-0 in una partitella d'allenamento. Si arriva ai mondiali in un clima sufficientemente tranquillo. La prima partita è con il Cile, e si vince per 2-0 in una partita considerata la rivincita di quella persa ai mondiali del 1962, proprio in casa dei cileni. Ma in campo non si vede una nazionale come quella più volte vincitrice negli incontri di avvicinamento al mondiale: primo giocatore a fare da bersaglio alle critiche di stampa e tifosi è Gianni Rivera, reo di aver disputato una gara in sordina. La riprova è nella sconfitta con l'URSS, persa per 1-0. A questo punto non si pensava ancora al dramma: bastava battere laCorea per passare ai quarti di finale. Valcareggi, vice di Fabbri, dice dei coreani che "a vederli giocare sembrano una comica di Ridolini".

Purtroppo la farsa è tutta per l'Italia, e gli azzurri se la costruiscono minuto per minuto nella partita più assurda che l'Italia abbia mai giocato nella sua lunga storia. Mentre Bulgarelli rimane colpito ad un ginocchio ed esce di scena al 33', Perani si mangia una paio di gol; Il gol della Corea arriva al 42' con Pak Doo Ik, e tutta la ripresa non è sufficiente all' Italia nemmeno per pareggiare. Ancora una volta si fanno le valigie; ad attendere gli italianai all'aereoporto di Genova ci sono insulti e pomodori.

L' EROE FU' PAK DOO IK.

E' un caporal maggiore dell'esercito coreano il giocatore che rispedisce a casa la nazionale italiana con un gol al 42' che gli varrà in seguito la promozione a sergente. I coreani, all'inizio antipatici a tutta l'organizzazione, dopo la vittoria sull' Italia escono dal campo da trionfatori. Si gioca a Middlesbrough il 19 luglio in una giornata grigia e uggiosa.

Per gli azzurri sconfitti, il grigio diventa addirittura nero, ma per Pak Doo Ik, che tornato in patria smetterà di fare il calciatore e il militare per fare il dentista, resterà una delle giornate più radiose della sua vita.

L'allenatore coreano si complimenta con uno dei suoi ragazzi, mentre Rivera esce dal campo a testa bassa.

Ciao

Angelo Sinisi